Georgina Sparks Erano passati ben tre mesi e mezzo da quando avevo lasciato la Upper East Side. Le motivazioni che mi avevano spinto lontane, non erano state delle più nobili, ma ero certa che a nessuno importava che fine aveva fatto Georgina Sparks. Sinteticamente, avevo deciso di non mettermi troppo al centro dell' attenzione, visto che mi erano giunte voci della servitù di Casa Sparks che i miei genitori mi stavano venendo a cercare. Successivamente, ero fuggita, sia per passare un capodanno classico nello chalet della mia famiglia, visto che sapevo che mio padre e mia madre erano decisamente lontani, tipo dall' altra parte del mondo. Partire era anche significato troncare qualunque cosa avevo trovato nella Grande Mela..ovvero, nulla! Avevo rimediato, appena arrivata una sveltina con Bass, un alleanza con Jennifer Humphrey, che evidentemente non era in grado di guardarsi nemmeno le mutande, visto che quella mattina stessa aveva deciso di restare per un certo verso fedele, se così vogliamo chiamarlo, a Blair. Serena, non l'avevo tormentata abbastanza e infatti si era beccata la ridicola etichetta che Gossip Girl gli aveva impresso sulla fronte. Un po' le stava bene. Essere umiliata era il prezzo di non stare più dalla mia parte, al centro del mio mondo..e di tutto quello che un tempo ci eravamo create. Oltre a queste lievi perdite, paragonabili al colpire le minori barche, avevo abbandonato il progetto insieme-appassionatamente con Sean Grey. Insomma? Mettersi con uno del genere significava finire sotto il riflettori e sapendo che i miei genitori erano in città, non potevo permettermi tale cosa. Mi era anche, giunta la voce strana, che i cari e vecchi Sparks avessero deciso di adottare una buona samaritana per allevarla come l' Anti-Georgina..la figlia che avevano sempre desiderato presentare in socità, quella che farebbe un inchino perfetto dentro un tubino di raso senza alcuna piega e che tra le mani stringerebbe un bicchiere di succo di frutta, a base di tante vitamine importanti per la pelle, e non un bicchiere di vodka. Che ero odiata, non era un mistero! Anzi..forse l' odio era il principale scopo della mia vita. Amare e ricambiare non erano esattamente parole che facevano per me. Provarle significava abbandonare mè stessa..e chissà cosa sarebbe successo? Quanti erano gli uppers che avrebbero creduto alla mia redenzione? Probabilmente un numero inferiore alle dita della mia mano destra. Così..dopo il capodanno passato in montagna con l'annuale bagno nella vasca idromassaggio con tutta la squadra di snowboard, avevo preso il primo volo per i posti dove il clima era caldo e gli uomini giravano a petto nudo..costantemente! Purtroppo tra le tante cose e divertimenti, la sera precedente, avevo letto un post di Gossip Girl che mi aveva realmente shoccato! Barh Bass era morto e ogni giornale riportava la notizia. Questa era la principale motivazione per il quale avevo prenotato il primo volo, trovandolo in prima classe, diretto di nuovo nel mondo che avevo abbandoanto mesi prima. Forse sarei stata l' utima persona che Chuck Bass avrebbe voluto vedere e sentire, ma ero più che certa che stavo facendo la cosa giusta a tornare, soprattutto se riuscivo ad arrivare in tempo per il funerale di Barth. Il taxi giallo si era fermato dinnanzi all' ingresso del Palace Hotel, uno dei tanti edifici che appartenevano alle Bass Industries. Ovviamente pernottare in quell' albergo era solamente un rito di passaaggio per me. Era il perfetto luogo dove i miei genitori, anche se sarebbero venuti a cercarmi, non mi avrebbero mai trovata. Conoscevo ogni singolo piano, ogni accesso segreto e perfino le vie dei sotterranei perchè fin dai tempi della Costance, quando anche io la frequentavo, con Chuck, Nate e Serena, ci davamo realmente alla pazza gioia..era la nostra giostra privata, se così la si poteva considerare. Un valetto del Palace mi venne ad aprire la porta, scesi dal taxi, sistemandomi la maglietta lunga, grigia, con un scollo provocante a V. Essa mi copriva fino a metà delle cosce, fermata in vita da una cintura della stessa pelle e trama dei leggins, che erano i più classici, rigorosamente neri. I capelli erano lasciati sciolti, stirati il giorno prima, castani scuri. Occhiali da sole a coprirne lo sguardo e borsa al braccio. Il valletto prese anche l' unica valigia che avevo con mè. Se avevo bisogno altri vestiti, sarei passata direttamente a casa, quando questa era vuota! Nell' ingresso erano stati allestiti vari espositori in memoria di Barth Bass. Li ignorai totalmente, non perchè non avevo rispetto per i defunti ma perchè sapevo già chi era, cosa faceva, ecc.. non mi servivano illustraizoni nuove che mi spiegassero che persona spregevole era stata con suo figlio. Lasciai i miei documenti per il check-in e poi con la mia valigia, accanto, mi avviai verso gli ascensori. Al momento erano tutte e due occupati, quindi restai a debita distanza, incrociando le braccia al petto ed attendendo che almeno, una delle due, sarebbe giunta a piano terra. Appena arrivata in camera avrei mandato un sms a Chuck, per fargli le condoglianze.