Eravamo amici noi, non è forse così? Con quelle parole ricordai la prima discussione che avemmo al Victrola la prima volta. Io le avevo chiaramente detto che la nostra amicizia era del tutto falsa, lo era sempre stata. Forse un po' era lo vero perchè,tecnicamente, io non provavo una semplice amicizia. Io provavo qualcosa di più! Adesso che ritornavamo sempre delle stesse questioni mi ero stufato di ripeterle cosa pensavo della nostra amicizia. E in più aveva introdotto quell'argomento solo per ricordarmi, ancora e ancora e ancora, che io ero fuggito.
Basta parlare della mia fuga notturna. Sono scappato, adesso vuoi lapidarmi per questo? Se fossi venuto a chiederti di scappare con me avresti detto di no, perciò non vedo cosa cambia se sono fuggito o se sono rimasto! Se fossi rimasto cosa sarebbe cambiato? Avrei solo sfogato di più su di loro e avrei avuto meno visione su ciò che mi perdevo e su ciò che, sfortunatamente, il ragazzo che avevo ucciso si era perso.
Se tutto quello che sembri volere è cacciarmi! La guardai attentamente cercando di capire cosa voleva. Aveva inclinato la testa perchè era curiosa di conoscere la mia risposta ma la verità era che io non avevo una risposta a quella domanda. Volevo solo vedere fino a dove arrivavamo.
Si, è vero. Aspetto che tu vada via perchè io non andrò via questa volta. Almeno una volta non mi far fare il bambinone! Tirai un piccolo sorriso e avevo detto che ero rimasto là solo perchè non le avrei dato la soddisfazione di vedermi andare via. Non volevo neanche sentirle dire che io ero scappato. Mi ero annoiato di quella storia, era meglio cambiare pagina. Anzi, meglio cambiare tutto il libro! Inoltre se ne uscii con una nuova cosa: stasera ero io il suo accompagnatore. Feci una risata sarcastica perchè non credevo minimamente alle sue parole.
E dimmi, lo fai solo per far ingelosire la ragazza che stai guardando sempre o perchè vuoi passare del tempo con me? Ero sicura che era più per la prima opzione che per la seconda. E,anzi, buttai un'altra frecciatina!
O farai come avevi fatto la volta scorsa? Arriva qualcuno e ti dimentichi della mia esistenza? Ecco. L'altra volta fece così: io mi ero creato una corazza per non farla avvicinare abbastanza e poi, mano nella mano mentre diceva parole dolci, distrusse tutto quando arrivò Jack che le sorrideva. Ecco qua: lo spazio enorme che occupava il cuore di Candice era di quel ragazzo, quel ragazzo che la rincoglioniva con la sola voce. Io, con la sola voce, al massimo le facevo venire il volta stomaco. E adesso che la vedevo fare tutta la sensuale con me... non mi dispiaceva, forse era il mio sogno dai tempi del liceo, ma sapevo di essere solo un passatempo. Nemmeno un bel passatempo, ma un semplice passatempo. Perciò adesso vivevo la teoria
passa e lascia passare. Facevo lo stronzo solo per vedere fino a che punto era disposta a spingersi e per stuzzicarla, per ricompensare l'Iwan adolescente che avevo sepolto sotto la sabbia quella notte d'inizio estate.
La chiamavano Candice la minaccia! Ma non serve che ti scaldi tanto! Guardai Ginny che,evidentemente, si sentiva troppo osservata e spostò lo sguardo. Candice,invece, ci godeva nel vedere Ginny in quel comportamento dolce ed innocente. Infatti, Ginny era una povera innocente perciò perchè continuava a rompere?
Io non dovevo insegnarle niente. Non sono nè suo padre nè il suo fidanzato. Dovresti anche tu imparare le buone maniere e smettere di parlare di lei ma chi sono io per dirtelo? Non sono nè tuo padre... nè il tuo fidanzato! Glielo avevo già detto una volta,quella sera, che non ero il suo ragazzo e glielo ripetei perchè lei mi dava le occasioni col cucchiaino, non faticavo mica per avere il tempo di fare frecciatine.
Poi sta a te... Prendere o lasciare.. Sorrisi divertito quando la ragazza buttò le due opzioni. Questa era un'altra occasione per poter creare un'altra frecciatina.
Visto che io fuggo sempre, come regola dovrei lasciare! Ma volevo prendere, in tutti i sensi. Volevo prendere tutto ciò che conseguiva, volevo scoprire perchè adesso ero troppo curioso. Quando toccai la sua pelle guardai attentamente Candice. Fui quasi sorpreso dalla sua reazione, una reazione che non mi sarei aspettato. Chiuse gli occhi come per godersi quell'attimo e lasciarsi andare. Ora... ora non sapevo cosa credere! Avevo chiuso gli occhi per immaginare che a fare quella roba fosse Jack o li aveva chiusi solo per alimentare il fuoco? Quando posai l'indice sulle sue labbra, sul viso le comparve un sorriso. Se la stava proprio godendo a farmi schiattare dentro. Sorrisi di getto perchè quel gioco mi stava esaltando, e non poco. Sapevo che tutto ciò era sbagliato: dovevo odiarla, schifarla a morte ma qualcosa in me diceva che quelle cose andavano bene. Davo la colpa alla mia adolescenza ma, in realtà, sapevo che provavo ancora qualcosa... ma meno di quanto ne provavo al liceo, questo era poco ma sicuro.
Sei sicuro di poter sopportare la verità? Riaprii gli occhi e rimasi impietrito nel guardare i suoi occhi, ancora. Quegli occhi avevano tanto da raccontare, avevano visto e potevano raccontare tante di quelle cose che ti avrebbero tenuto sveglio per una notte intera. Io avrei voluto conoscere quelle storie anche se alcune già la conoscevo. Ma non mi sarei scocciato di risentirle se dette da lei.
No,cazzo! Adesso mi sentivo come in un cartone: c'era un angioletto su una spalla e il diavoletto sull'altra. Il diavoletto mi stava dicendo che dovevo continuare il gioco e portare il rancore: d'altronde lei era stata la mia croce per tutto il liceo e stava facendo la stronza con me, l'angioletto, invece, mi diceva che dovevo smetterla e diventare l'amico di prima. Ma io mi ero pienamente rotto di interpretare la parte del migliore amico.
Non ti preoccupare per me. Non stava rispondendo alla mia domanda, stava solo esitando. La risposta potevo conoscerla ma sentirsi dire che c'era o meno uno spazio per me rendeva tutto diverso.
Il tuo cuore è ancora mio! Alzai le sopracciglia sorpreso. Il mio cuore era ancora suo? Faceva tanto scena da strega cattiva che ha fatto una pozione su un povero rincoglionito.
Me lo ha appena detto lui. Rimise la sua mano sul mio petto ma questa volta il cuore era preparato: ritornò a battere veloce ma non alla stessa velocità di prima. Sapevo il gioco e non mi sarei fatto abbindolare così facilmente.
Cuore cattivo! Penso ti abbia ingannato.. Sorrisi, in modo provocatorio. La stavo provocando in tutti i modi possibili e immaginabili solo per farle capire che,di lei, non c'era più traccia in me. Ma, volente o nolente, c'era eccome. Finalmente le cose passarono al livello successivo: stava rispondendo alla mia domanda.
C'è un mio posto nel tuo cuore? Mi aspettavo una domanda secco con un perfetto
no. Avrebbe anche lei usato la mia stessa tattica ma... continuò a rivelarsi una persona dalle mille sorprese. Mi prese la mano, sembrava tutto irreale, e iniziò a spostarla verso di sè quando si bloccò. Avevo sentito la sua pelle liscia sulla mia
nuova cicatrice, quella fatta prima di finire sotto la doccia. Tutto il gioco si bloccò per scoprire che c'era un taglio sulla mia mano. Girò la mano e alzò la giacca per vedere meglio il taglio e,quasi urlando, mi chiese cos'era. Non potevo mentirle, era evidente cosa fosse quello ma non sapeva come me lo avessi fatto e perciò avrei mentito. Chiusi la mano in un pugno e la ritirai. Con fare quasi da buffone dissi una stronzata.
Sono caduto dalla moto e mi son fatto male! Non c'è bisogno di agitarsi tanto Candice.. Non le avrei mai detto come mi procuravo quei tagli. Era una cosa mia, mia e di nessun altro.
E poi a te che importa? Non siamo mica amici... La corazza che si stava pian piano sciogliendo come ghiaccio al sole si era fortificata. Ogni volta che spostavamo l'attenzione da giochi maliziosi e pericolosi, io ritornavo ad essere lo stronzo di sempre. Quando invece si avvicinava e mi parlava con parole dolci e convincenti, io diventavo l'Iwan ancora un po' innamorato. Ma prima che iniziasse a fare altre domande e a intromettersi nei miei affari, perchè non sarebbe finita là la questione dei graffi, io cambiai subito discorso.
Comunque, non hai risposto alla mia domanda. Sorrisi mentre mi appogiavo allo schienale di un divanetto e mi mettevo a braccia conserte.
C'è mai stato un posto per me nel tuo cuore o no?