"Sei nella tana del lupo amico. Credimi, sei nella tana del lupo".
Alzai gli occhi al cielo, mentre continuavo a schiarirmi la voce, cercando di non dar troppo peso alle cretinate che diceva Dom. Ero abituato alle sue esagerazioni, detto sinceramente, ma quella sera ero piuttosto nervoso, quindi non era proprio il caso.
"-No dico..guarda che posto chic. Cavolo, non puzza nemmeno. Senti? Secondo me usano una qualche fottutissima fragranza ai pini, oppure ai frutti di bosco o a qualche altra cavolata da femminucce. E questo camerino? Hai addirittura un camerino e, detto sinceramente, ti parlo da amico, non sei nessuno! Dà l'aria di un posto che darebbe un camerino anche al mio cane, seriamente. Troppo di lusso. siamo gente di Brooklyn, noi, non devono coccolarci con queste cretinate. Vuoi vedere che ci spunta un maitre adesso? Con tanto di tartine e drink!"-
-" Oh porca miseria!"-
gli dissi, nervoso, sbattendo un piede contro il muro davanti a me.
"- Tappati quella bocca, non vedi che sto cercando di schiarirmi la voce?! se magari stai anche zitto mi fai un favore."-
Erano le 22:20. Tra ben dieci minuti avrei dovuto fare il mio ingresso sul palco di un pub di Manhattan. No, dico..Manhattan. Tra le varie cazzate che aveva detto, qualcosa di vero c'era. Ero di Brooklyn io, non ero abituato a suonare in posti come quello. non che lo considerassi un salto di livello. Probabilmente la gente che si trovava in quel pub non ne capiva poi molto di musica.. sarebbe anche arrivata a dire che i Jonas Brothers facevano musica rock. Un pò come immaginare Mariah Carey con una prima che fa rap in giro per Detroit. Ecco, bene o male avete immaginato la grandiosità di un'idiozia del genere. Se mi trovavo in quel locale era solo per i soldi, ovviamente.Che, detto fra noi, non erano poi cosi tanti, ma non facevo di certo lo schizzinoso. Dom, invece, che tra i soldi ci navigava da quando era piccolo, non aveva fatto altro che rimproverarmi per non aver chiesto di più. Per quanto il signorino facesse finta di essere uno come me, un essere normale, non ci riusciva. Odiava il suo mondo, ma quando si cresce sugli allori una certa mentalità te la devi portare dietro. Dopotutto era un Norton. Un Norton un pò fallito, a dirla tutta. Suonava a volte con me e la mia band e sinceramente all'inizio avevo sperato che il suo cognome attirasse le persone giuste, ma niente.. Era come se non contasse come si chiamasse, cosa assolutamente strana. Una volta ricordo che avevamo invitato sua sorella Morgane per farci pubblicità e cavolo, se ci eravamo riusciti! Ma forse anche se fosse stata una scappata di casa quella ragazza ci avrebbe fatto avere taaanti seguaci. Se non fosse stata la sorella del mio migliore amico- si quella testa di rapa era il mio migliore amico- ci avrei anche provato con lei, anche se mi intimidiva un pò. Ah, non guardatemi cosi. Non sono un cagasotto, sapete che non lo sono. Semplicemente quella donna non era proprio facile da gestire.
-" Che bell'amico che sei. non solo ti ho accompagnato in macchina da casa nostra fino a qui.. ti lamenti pure!"
Alzai gli occhi al cielo. Sapeva essere straziante quando voleva.
-" Uno, mi hai già costretto a ringraziarti quattro volte per quel passaggio e ti ho anche offerto una birra. Due, smettila di far finta di vivere a Brooklyn se hai un superattico qua intorno. E tre.. ehmehm.. abbiamo un problema"-
Ecco, quel filo di voce che avevo era appena stato sprecato per rimproverare Dominic. Credetemi, mi sarei tagliato le vene. O probabilmente le avrei tagliate a lui, conoscendomi. E ora che dovevo fare? Se mi mettevo a suonare senza cantare probabilmente mi avrebbero dimezzato la paga, o addirittura non mi avrebbero pagato i bastardi. Far cantare Dominic era fuori discussione. Era bravo, per carità, ma come seconda voce. E probabilmente se gli avessi dato il microfono avrebbe cominciato a cantare qualche cazzata degli Oasis. Lui e la sua fissazione per i Gallagher. Se non lo avessi conosciuto bene, avrei anche potuto pensare che fosse gay. Davvero, spero per voi che non vi capiti mai di sentirlo parlare di questo gruppo, gli si illuminano gli occhi.
-Oh oh.. senza voce eh? Qualcuno è nei guai, guai grossi. Secondo me ti buttano fuori a calci in culo!-
Mi alzai dalla sedia e inizia a dargli schiaffi in testa a ripetizione continua. Tranquilli, c'era abituato, sapeva di essere il mio oggetto sfoga-tutto. Bussarono alla porta, e sentii qualcuno dire " Burton, muoviti, tocca a te"
Diedi un altro schiaffo a Dom, presi la mia chitarra e , consapevole di andare dritto al patibolo, uscii da quella stanza. Mi facevo largo tra la gente che ascoltava, canticchiava la canzone che, il chitarrista sul palco, stava intonando. Bah, voci cosi stonate..perchè non stavano zitte. Quado poi passai davanti ad un gruppo di ragazzi.. e sentii una voce un pò più decente delle altre. Mi voltai di scatto. Ancora di salvezza.. ero cosi disperato? Si, lo ero. Appena quell'imbecille scese dal palco afferrai il tizio che credevo fosse il possessore della voce decente per un braccio e lo trascinai sopra con me.