CALL NATE-BLAIR

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view post Posted on 7/10/2011, 21:54
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nnaanananan
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Stavo chiamando Blair. Quasi non ci credevo. Avevo fatto cosi tante cose stupide in quegli ultimi giorni che fare qualcosa di sensato mi sembrava strano. Perchè si, ammettiamolo, non potevo fare diversamente. A Blair,dopo tutto,volevo bene e l'averle fatto del male era insopportabile. Ero stato stupido. Con Serena.. con Nicole.. e lei aveva pure avuto la forza di perdonarmi. Ma era vero o tutta apparenza? Fingeva di vaermi perdonato perchè le conveniva farlo? Avevo sempre ritenuto di vedere la vera Blair a differenza degli altri.. ma l'idea che,dopo aver tradito la sua fiducia,lei potesse fingere anche con me mi perseguitava.
Camminavo avanti e indietro nella mia camera, sospirando, quasi agitato. Cosa avrei detto una volta sentita la sua voce? Quasi mi ribeccai da solo.. nessuno mi diceva che avrebbe risposto. Anzi, al posto suo io non lo avrei fatto.
Eppure qualcosa dentro di me mi diceva che si, l'avrebbe fatto. Perchè qualunque cosa io avessi combinato, restavo il suo Nate. E lei la mia Blair. Che ci amassimo ancora o meno, questo legame non cambiava. Saremmo rimasti per sempre speciali l'uno per l'altra. Ci contavo.




Edited by ;steppa yang - 8/10/2011, 13:53
 
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view post Posted on 7/10/2011, 22:17





Blair Cornelia Waldorf


QUEEN BEE - LOOK AT ME NOW »Amare se stessi non è essere egoisti«

Aver trascorso la mattinata con Chuck, non aveva fatto altro che confondermi le idee, ulteriormente. Quello stato di perenne indecisione, caos mentale e di totale incapacità nel prendere una decisione che fosse ferma, ultima, mi stava uccidendo. Nate o Chuck? Chuck o Nate? Era diventato un tormento. Speravo che Nate si facesse sentire, prima del mio compleanno. Che tornasse da me, e mi dimostrasse ancora una volta di avere la buona volontà di rimettere le cose a posto. Ma al tempo stesso, volevo anche che la cosa, che stava nascendo tra me e Chuck, continuasse a crescere. Non mi sentivo abbastanza forte, da riuscire a rinunciare a lui, nonostante riavere indietro Nate, in quel momento, fosse il mio desiderio di compleanno più impellente. Insomma, ero combattuta. Talmente combattuta, da sentirmi impedita. Avevo bisogno di un segno. Qualcosa che mi aiutasse a prendere la strada giusta. A capire quale fosse la cosa migliore da fare, per uscire viva, e soprattutto felice, da quella situazione così difficile.
E arrivò. Era quello, probabilmente, il segno che cercavo. Quando vidi apparire il nome Nate, sul display del mio cellulare, fu un tuffo al cuore. Contemplai quel nome, per parecchi dei secondi successivi. Non riuscivo a credere, che stesse accandendo sul serio. Ma presto, realizzai che se non mi fossi sbrigata a rispondere, avrei perso la mia unica occasione. Per cui, lo feci. Mi schiarii bene la voce, e dissi solo : «Nate». Poi, attesi. Il cuore mi batteva fortissimo. Avevo aspettato tanto quel momento.


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view post Posted on 7/10/2011, 22:29
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nnaanananan
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Pensavo che..anzi, ero sicuro che fosse arrabbiata con me. Era ferita. E non solo nel cuore.. una ferita d'amore l'avrebbe anche potuta superare. Quello che mi spaventava era l'averla ferita nell'orgoglio. Le avevo dato l'impressione di aver preferito non una,ma ben due Van Der Woodsen a lei. Mentre Blair aveva sempre dimostarto quanto io contassi per lei. Non c'era nessun altro nel suo cuore, nessun altro ragazzo. Nessuno avrebbe mai potuto anche solo lontanamente pensare di competere con il suo principe azzurro. Si,sapevo che un tempo aveva quest'idea di me. Lei, la bellissima principessa impaziente di diventare regina ed io, il principe azzurro perfetto, pronto a qualunque cosa per lei. Blair amava le favole. Finivano sempre con "e vissero tutti felici e contenti". E si sa, a Blair piaceva sapere come finivano le cose. Purtroppo la sua favola con me non era andata come sperava. Nè come speravo io. Cosa mi aspettassi dalla nostra storia ancora non lo avevo capito. L'abitudine dello stare insieme mi aveva tolto qualunque entusiasmo nel prospettare un futuro insieme. Mi dispiaceva che fosse finita cosi. Mi dispiaceva non essere riuscito ad apprezzarla. Ma come già avevo pensato,semplicemente non doveva essere la ragazza giusta per me,anche se tutta New York la pensava diversamente. Attesi ancora un pò. Ancora non rispondeva. Ero quasi pronto a chiudere quando..
-"Blair!"-
dissi, appena sentii la sua voce. E mi senti.. oltre che in confusione, nervoso e tutto...
-"Sono..contento di sentirti."-
perchè alla fine si, ero davvero felice. La sua voce mi era sempre piaciuta.. anche quando era arrabbiata e sulle sue come quella volta al telefono. Decisi di entrare subito in argomento, era stupido perder tempo , non lo avrebbe sopportato.
-" Ho ricevuto il tuo invito. A proposito.. ottima scelta come sempre, gli inviti sono impeccabili"-
e già me l'ero immaginata a torturare la povera Dorotha facendole vedere mille e mille volte di seguito due fogli praticamente identici per scegliere il prediletto.
-"Prima di accettare o meno.. volevo sentirti. E dirti..sarà banale.. che mi dispiace"




Edited by ;steppa yang - 8/10/2011, 13:51
 
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. kay ‚
view post Posted on 7/10/2011, 22:54





Blair Cornelia Waldorf


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Ero felicissima di aver ricevuto quella chiamata. Così felice, che nello stesso istante in cui la sua voce arrivò al mio orecchio dall'altra parte del telefono , mi sentii subito sollevata. Come se tutto d'un tratto, i miei problemi fossero miracolosamente svaniti. Nel nulla. Se Nate mi aveva chiamato, doveva esserci un motivo. Ed io, lo conoscevo meglio delle mie tasche. Era stato il mio ragazzo per anni, ed anni. Ero cresciuta insieme a lui. Di conseguenza, mi bastava veramente poco per interpretare correttamente le cose che diceva, o faceva. E così, anche sta volta, sin da subito, fui sicura di conoscere il motivo della sua telefonata. Per questo, ero così felice, eccitata. Quando litigavamo, era sempre Nate, a prendere l'iniziativa per sistemare tutto. Lui mi chiamava, c'incontravamo, ed era scontato, matematico, che alla fine ci riappacificassimo come se niente fosse. Ora, era passato tanto tempo dalla nostra rottura. Avevo atteso tanto quella chiamata, nonostante i primi giorni di rifiuto. Mi ero detta che non ci sarei cascata di nuovo, che sta volta non avrei potuto perdonarlo perchè ero stata ferita nell'orgoglio. Eppure, alla fine, non era cambiato nulla. Ero tornata ad essere la Blair di sempre. Quella che aveva bisogno del suo fidanzato perfetto per essere sicura d'avere tutta la situazione sotto controllo. Che il proprio mondo non sarebbe caduto a pezzi. «Lo sò, che ti dispiace». Dissi, mantenendo comunque un tono di voce piuttosto freddo. Non volevo sembrare subito troppo disponibile, e debole. Infondo, di giusto, sarei dovuta essere arrabiatissima con lui. Mi aveva tradito due volte. Non era mica di una banalità. Ma al tempo stesso, volevo anche che capisse che non fosse completamente senza speranze. Che non avesse un muro, dall'altra parte. Anch'io volevo chiarire, insomma. Ma avrei fatto un pò la preziosa, come sempre. «Ma sai, se tu volessi fare qualcosa per essere perdonato..» Beh forse, non poi così tanto. Trattenni il respiro ed incrociai le dita. Dì di si, Nate, dì di si.


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view post Posted on 8/10/2011, 09:36
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nnaanananan
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Il suo tono era freddo, distaccato. Mi chiesi quanto avesse senso quella telefonata. Certo, apparte lenire i miei sensi di colpa, cos'altro avrei ottenuto? Conoscevo Blair. Probabilmente aveva atteso una mia chiamata a lungo. Ma io l'avevo cercata solo adesso. Era troppo tardi? Sapeva che ero dispiaciuto. In effetti, non ci voleva molto a capirlo. Nate Archibald non era di certo uno di quelli che si lasciava scivolare le cose, no? Ci pensavo e ripensavo, soprattutto quando sapevo di avere la coscienza sporca. O in questo caso, sporchissima. Non speravo di certo di essere ancora visto da lei come il principe azzurro. I principi non tradiscono le principesse, non si comportano come m'ero comportato io. E anche se si fosse comportato in maniera riprovevole, avrebbe trovato le giuste parole per farsi perdonare dalla sua bella. Io, semplicemente non sapevo cosa dirle. Un mi dispiace biascicato era tutto quel che ero riuscito a tirar fuori.
-" Lo sai Blair, non riesco a saperti arrabbiata con me.."-
le dissi, sedendomi a bordo letto, prima che mi dicesse che se solo avessi voluto far qualcosa per essere perdonato lei, magari, chissà, avrebbe smesso di odiarmi o chissà cosa. Aggrottai le sopracciglia, non era affatto quello che mi aspettavo da lei, cosi, forse con troppo entusiasmo le dissi di getto
-" Dimmi cosa! Insomma, wow, si, basta che mi dici cosa potrei fare"-
e ancora una volta mi sarei affidato a lei per sentirmi meno stronzo, per tornare nelle sue grazie. Mai una volta che riuscissi a risolvere i miei problemi da solo. Iniziava a diventare quasi fastidiosa come cosa. Però ero sinceramente felice di quel che disse. Non sapevo cosa aspettarmi,non sapevo nemmeno io cosa volessi da noi due. Chissà se lei aveva le idee un pò più chiare.




Edited by ;steppa yang - 8/10/2011, 13:52
 
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view post Posted on 8/10/2011, 13:51





Blair Cornelia Waldorf


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Alle sue parole, un sorriso enorme prese forma sulle mie labbra. Mi sforzai, pur di mantenere la calma, di rimanere ben salda sul materasso del mio letto, piuttosto che laciarmi andare all'inistinto, alzarmi in piedi, ed iniziare a saltare, ad urlare per la gioia, ringraziando un Dio, in cui nemmeno credevo!
Non tutto era perduto. Nate voleva essere perdonato. Di conseguenza, potevo finalmente esser certa di non essere l'unica, tra i due, a desiderare che le cose tornassero ad essere quelle d'un tempo. Non ero soltanto io, a sperare con tutta me stessa che, un giorno o l'altro, prima che fosse troppo tardi, ci rimettessimo insieme. Lo voleva anche lui, e saperlo, scoprirlo, era il miglior regalo di compleanno che avessi potuto ricevere. Mi era mancato così tanto.. D'accordo, Chuck in un certo senso, era riuscito a colmare, in parte, la sua assenza. Ma nonostante tutto, non avevo smesso neanche un attimo di pensare a lui, ne di sentire il peso della sua improvvisa assenza. Non ero abituata, a stargli lontano per tutto questo tempo. E okay, probabilmente era pure sbagliato. Voler indietro una persona, solamente perchè senza di essa era come se tutto d'un tratto, la mia vita non fosse più la stessa. Come se dovessi improvvisamente ricominciare da capo, crearmi nuove abitudini, e adattarmi ad uno stile di vita, del tutto nuovo. Ma io non potevo farci niente. Senza di lui, sentivo un grosso vuoto dentro. Come se qualcuno, m'avesse strappato un pezzo importate che mi componesse. Magari la nostra storia era anche un caso perso, ormai. Tradimenti, sotterfuggi. Me ne rendevo conto, pienamente. Eppure, non mi sentivo ancora in grado di buttare via, tutti quegli anni ri relazione, come fossero niente. Nonostante sapessi che, probabilmente, ormai avessimo rovinato tutto, non riuscivo ugualmente e non sperare, che anche per noi, ci fosse quantomeno un'ultima, preziosa, possibilità.
«Beh, dovresti essere tu, a saperlo. Non ti pare?» Risposi, facendo finta che non avessi già in mente, bella e pronta, la proposta, più adatta. Che facesse proprio a nostro caso. «Ma se proprio ci tieni ad avere un indizio..» Feci una breve pausa. Non che avessi bisogno di pensare, a cosa dire o non dire. Per niente. Volevo semplicemente creare un pò di suspance. «Mi piacerebbe tanto se anche quest'anno, ti comportassi proprio come hai fatto sempre». E con questo, intendevo i suoi auguri non appena scoccata la mezzanotte, il regalo più costoso tra tutti quelli che avessi stilato nella mia lista, eccetera, eccetera. Nate mi avrebbe capito subito, non era necessario che specificassi.


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view post Posted on 8/10/2011, 15:09
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nnaanananan
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Non mi passò per la mente nemmeno per un attimo che Blair pensasse ad un possibile ritorno della coppia B-N . Il massimo che riuscivo a prospettare era noi due, amici, come non lo eravamo mai stati. Da quando avevo memoria, io e Blair eravamo sempre stati fidanzati, una coppia perfetta, idilliaca. La più invidiata di tutto l'Upper East Side. A volte mi chiedevo se lei mi amasse o come me negli ultimi tempi pensava soltanto che dovevamo stare insieme. Questo dovere era dato dall'apparenza, dal fatto che tutti si aspettavano che cosi fosse.
Era questo il tormento più grande. Se solo lei mi avesse detto che quei dubbi sulla nostra storia li aveva avuti anche lei.. sarei di sicuro stato meglio e i sensi di colpa sarebbero stati minori.
Risi, scuotendo la testa quando mi disse che avrei dovuto saperlo io. Avevo già capito. In linea col discorso probabilmente , aveva già in mente di farmi fare il solito itinerario. Era tradizione che per il compleanno di Bair io le regalassi l'oggetto più costoso della sua famosa lista, le facessi gli auguri a mezzanotte per non parlare poi del solito lento a fine serata. Se gli invitati alla festa mi avessero visto fare tutte queste cose avrebbero pensato ad un nostro ricongiungimento. E Gossip Girl non avrebbe parlato di altro per giorni. Ma apparte il lato pubblico della cosa, era una tradizione a cui eravamo affezionati.
-" Immaginavo me lo avresti proposto.. E direi che bisogna onorare la tradizione. Mi farai avere la lista delle cose da fare come ogni volta?"-
le chiesi, con fare quasi dolce, pensando al fatto che mi sarei dovuto vestire pure come mi avrebbe chiesto lei. Una sorta di Ken confezionato appositamente per lei.


 
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. kay ‚
view post Posted on 8/10/2011, 20:06





Blair Cornelia Waldorf


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Gettai il capo all'indietro, abbandonandolo sul cuscino. Era fatta. Tirai un sospiro di sollievo, e finalmente, come non accadeva da tempo, mi sentii bene. Ora potevo starne certa : avrei realizzato il diciassettesimo compleanno dei miei sogni. Adesso che potevo contare sulla presenza di Nate, sapevo che tutto sarebbe stato impeccabile, perfetto, alla mia festa; proprio come sempre. Sembrava ancora talmente assurdo, aver colmato tutti i miei timori, le mie preoccupazioni, così, all'improvviso. Quando ormai, avevo cominciato a perderci le speranze. A convincermi, che dovessi farmene una ragione, e prepararmi ad accettare la realtà dei fatti. Un realtà, molto più amara rispetto quella a cui ero da sempre abituata. Una realtà, senza principe azzurro sul cavallo bianco. Al massimo, per consolazione, avrei potuto accontentarmi del cavaliere oscuro. Ma per quanto la seconda opzione riuscisse comunque a suscitare un certo fascino sul mio inconscio, realizzavo perfettamente che un'azione simile, non avrebbe mai potuto suscitare l'approvazione del pubblico. Insomma, se la mia relazione con Chuck Bass, fosse divenuta ufficiale (cosa alquanto assurda; si basti considerare la nomina di donnaiolo per eccellenza, tra tutti i membri dell'elitè di Manhattan, per capire il perchè dell'impossibilità della cosa), e pubblica, certamente non avrei fatto la stessa figura che facevo accanto a Nate. Mi avrebbero presa smeplicemente per la sgualdrina di turno. Ed io, avrei fatto il possibile pur di evitare che accadesse qualcosa di simile. Io e Nate eravamo perfetti insieme, il mio mondo era perfetto se lui rimaneva al mio fianco. Volevo tornare con lui. L'unica cosa della quale fossi veramente convinta, era proprio questa. Il resto veniva dopo. Quanto a Chuck.. Beh, fossi tornata con Nate, avrei fatto il possibile pur di tenere le sue mani lontane.. Dalle mie mutandine! Avevo parecchia forza di volontà. Per il bene della nostra relazione, mia e di Nate, ci sarei riuscita ad ogni costo.
«Visto che me lo chiedi.. Si, certo. Lo farò al più presto». Risposi, cercando di lasciar trapelare l'entusiasmo, il meno possibile. «Allora ci sentiamo Nate. Hai fatto bene a chiamarmi».
Quando riattaccai, la prima cosa che feci, fu chiamare Dorota. Dovevo sfogare su di lei tutta la felicità che, durante la chiamata, avevo trattenuto dentro. Poi saremmo uscite, e avremmo subito pensato a compilare la famosa Lista, nel miglior modo possibile. Ero eccitatissima all'idea, e non vedevo l'ora. Così, balzai giù dal letto e dopo aver urlato nuovamente il nome della mia domestica, che tardava, come al solito, a rispondere, iniziai subito a prepararmi. Ah, avrei dovuto chiamare anche Serena. Morivo dalla voglia di raccontarle tutto.


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