E mi chiedo cosa sarebbe successo se..., giovedi 15.11.2007 / pomeriggio

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view post Posted on 2/10/2011, 19:56
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AND I'LL STAND UP ON THE OCEAN JUST TO SHOW YOU THAT I AM STRONG, BUT WHAT IF I WAS WRONG?

Mi ritrovavo per le strade dell'UES perchè avevo avuto un'ennesima litigata con mio padre. Non riuscivo più a restare in quella stramaledetta casa o loft o come cavolo si chiamasse lui. Mi ero scocciata di essere parte di quella società di viziati e persone senza cervello. Era mai possibile che io non potevo fare quel che volevo io? Avevo 14 anni ma non chiedevo il mondo a mio padre! Avevo deciso di uscire da quella casa e respirare aria, anche se l'aria viziata dell'UES non fosse migliore. Potevo,da un momento o l'altro, incrociare qualche stronzo o stronza che dovevano rompere e fare qualche commento squallido su di me. Potevo incontrare delle coppiette e,attualmente, la mia situazione sentimentale non era un granchè. Mi piaceva una persona, una persona che,beh, era inarrivabile. Troppe cose stavano succedendo in quel periodo e tutte accavallate poi. In più,a scuola, prendevo voti bassi e,per quanto mi sforzassi, non riuscivo a concludere niente con nessuno. Cosa dovevo fare per rendere tutto più bello? Iniziai a vagare per le strade senza sapere cosa fare, dove andare, chi chiamare o cercare. Mi fermai davanti a un negozio, quel negozio dove incontrai Blair. Dove potevo essere la sua nuova schiavetta. Cosa sarebbe successo se avessi accettato la sua "alleanza"? Se avessi riconosciuto Blair come Queen B? Quella domanda,adesso che vedevo un giacchino del negozio, diventava sempre più forte nella mia testa. Cosa sarebbe davvero successo? Avrei avuto l'appellativo di 'scalatrice sociale'? Erano troppe domande, ma avevo fatto delle scelte, avevo un piano e dovevo portarlo a termine.

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#Spencer
view post Posted on 2/10/2011, 20:08





A prescindere da quella che ti porti a letto, tu e io veniamo da mondi diversi.


Avevo preso la limousine, diretto chissà dove. Non avevo dato alcuna meta al mio autista personale, ma lui aveva iniziato a guidare lo stesso.
Immaginavo mi stesse portando da Nathaniel, il mio porto sicuro quando discutevo così animatamente con mio padre. Era stata una delle solite discussioni sull'essere un ragazzino viziato e nullafacente, che poi era degenerata passando dal cordiale invito ad intraprendere un'attività alla morte di mia madre. E più me lo diceva, più mi convincevo che tutte le assurdità che mi urlava contro ogni volta avessero un fondo di verità.
Guardavo distrattamente fuori dal finestrino, quando una chioma fin troppo bionda e famigliare attrasse la mia attenzione: la Piccola J.
Gossip Girl diceva che stava macchinando qualcosa con Georgina, il che mi portava a catalogarla come possibile persicolo/causa di problemi.
Accosta. ordinai, mentre l'auto di avvicinava perfettamente al marciapiede dove c'era la Humphrey.
Abbassai il finestrino, facendo entrare una brezza piuttosto fredda.
Non credo che tu possa permetterti qualunque cosa in quel negozio.. le dissi, con un tono acido.
L'avevo detto più volte: ammiravo la sua voglia di libertà, il suo voler andare contro Blair ed il suo regno. Ma sapevo che chi voleva tutte queste cose era destinato a sopperire.
O forse Georgina Sparks è pronto a comprartelo?! domandai poi, rivelando che io sapevo.

Sappi che ci sono poche cose che considero sacre, e il retro di una limousine è una di quelle.


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view post Posted on 2/10/2011, 20:35
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AND I'LL STAND UP ON THE OCEAN JUST TO SHOW YOU THAT I AM STRONG, BUT WHAT IF I WAS WRONG?

Il mio sguardo perso, i miei pensieri assidui: stava diventanto tutto un errore. Anzi, l'errore era stato seguire mio padre e venire nell'UES. Si, la mia fonte di problemi era l'UES. Odiavo quell'elitè in un modo incredibile. Soldi e fama, questo devi avere per essere conosciuto. Erano tutti vuoti (tranne alcuni), nessuno conosceva il vero senso dell'amicizia? Comunque cercai di riacquistare l'attenzione anche se,in realtà, il dolce risveglio alla realtà fu tutto tranne che dolce. Fu un brusco risveglio. Sentii quella voce fastidiosa del miliardario Chuck Bass. Alzai lo sguardo al cielo e poi mi girai per sfoggiare un bel sorriso verso il piccolo Milord. Oggi era in vena di complimenti il riccone che va cacare verdoni al posto di cacca. Non mi avvicinai a lui, quella distanza che c'era tra me e la sua limousine era,per me, troppo troppo minima. O forse Georgina Sparks è pronto a comprartelo?! Ed ecco che rimpiansi Gossip Girl. Mi avvicinai alla limousine per poter guardare Chuck negli occhi, solo per quello. Comincio col dire che io e Georgina Sparks non abbiamo niente da dividere.. forse ti è arrivata male la notizia ma io e Georgina Sparks non vogliamo distruggere il regno della tua amichetta... Era fastidioso che adesso mi associassero alla schiavetta di Georgina Sparks. Non ero la schiavetta di nessuno, non mi ero alleata con nessuno, non facevo niente con nessuno! Era come sempre: Jenny che conta sulle sue forze! Inoltre, a me piace rubare! Usai un tono serio anche se stavo scherzando, ma chissà se lui sapeva che io stessi facendo la scema. Forse ero così preso dai pettegolezzi e dai rumors che avrebbe informato tutto l'Upper East Side che ero una ladra. Così, quando la gente mi guardava, si stringeva le borse e cercava di starmi alla larga. Tu, Bass, invece di preoccuparti per me - naturalmente quel preoccuparti per me.. era una frase davvero, ma davvero, molto ironica - ..pensa ad altro! Gli avrei voluto semplicemente dire che doveva pensare alle voci che girassero sul suo conto e sul conto della Waldorf ma non dissi niente, il ragazzo poteva perfino eccitarsi a sentir dire che c'erano voci del genere. E ora,con permesso, io andrei! Questa volta non gli lasciai nemmeno un misero sorriso, troppi sorrisi falsi mi facevano sentire una dell'Upper East Side e iniziai a camminare. Non mi seguire, non mi seguire, non mi seguire! Sapendo come era fatto il ragazzo, sapevo che mi avrebbe seguito e stuzzicato per almeno un altro quarto d'ora... eppure io,in quel momento, non avevo voglia di rispondere alle sue frecciatine.

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view post Posted on 3/10/2011, 14:06






A prescindere da quella che ti porti a letto, tu e io veniamo da mondi diversi.


Alzai visibilmente gli occhi al cielo, annoiato dalla serie di banalità che la Piccola J mi stava raccontando.
Non mi importava quanto avesse a che fare con Gerogina, il solo fatto che si fossero incontrate al di fuori degli ambienti normali non mi piaceva e non volevo che accadesso di nuovo.
Qui Blair non c'entra, semplicemente non devi rovinare l'equilibrio dell'Upper East Side. dissi serio, inseguendola a bordo marciapiede.
Hai scelto l'alleata sbagliata se volevi rimanre nell'anonimato. Georgina Sparks non fa mai nulla senza mettersi in mostra. continuai, fissandola.
Se c'era uno che conosceva Georgina, quello ero io. Non solo me l'ero portata a letto svariate volte, ma con tutte le notizie che giravano su Gossip Girl era una delle più famose tra le pagine del suo blog.
Non so per quale ragione tu abbia fatto l'errore più grande della tua vita: attraversare il ponte. Ma fai sempre in tempo a tornare sui tuoi passi, Piccola J, prima che qualcuno ti faccia male. temrinai. Non era una minaccia, anzi forse era qualcosa che si avvicinava motlo di più ad un consiglio.
Tutti sapevano che tra G e B regnava la lotta più aspra, non tanto per il regno, quanto per occupare il posto d'onore accanto a Serena.
Jenny non era una stupida, sapeva benissimo che essere associata alla Sparks le remava contro in tutti i campi, quindi merchè mentire tanto? Continuava a lamentarsi nel nostro mondo, di tutti noi vuoti e viziati, ma poi faceva errori di questo genere.

Sappi che ci sono poche cose che considero sacre, e il retro di una limousine è una di quelle.


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view post Posted on 3/10/2011, 19:33
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Naturalmente le mie preghiere furono non esaudite. Perchè dovevano essere esaudite? Ma almeno la speranza che lui non mi seguisse, quella, non poteva essere accolta? No! Chuck iniziò a seguirmi, sempre nella sua limousine super accessoriata. Io camminavo e la sua limousine che mi seguivo lentamente per le strade dell'UES. Era un po' inquietante la cosa anche se, nei telefilm, di solito queste cose sono romantiche e dolci. Ma di romantico e dolce in quella città non c'era un bel niente. Forse, nel giorno di San Valentino, invece di cuori e palloncini rossi, c'erano plastichi di uomini ricchi nelle vetrine e palloncini verdi col segno del dollaro sopra. Qui Blair non c'entra. Tutte le volte che ci siamo visti io e lui (al massimo due o tre), c'era sempre Blair di mezzo, adesso non poteva dare la colpa all'equilibrio. Ma poi, esisteva davvero l'equilibrio? Hai scuse migliori da usare Bass... gioca meglio le tue carte la prossima volta! Glielo dissi mentre continuavo a camminare, sembrava un cane che seguiva una ragazza con in mano del prosciutto. Ritornò a parlare di Georgina e la cosa mi alterò sempre più: perchè non mi credeva? Capivo che ero Jenny Humphrey e non contassi niente in quella merda di Upper East Side ma,diamine, quando dico una cosa è così e basta! Per spiegargli meglio il concetto, mi fermai e ritornai a guardarlo. Allora, io non mi sono alleata con nessuno. Se dovevo allearmi con Georgina, tanto valeva allearmi con Blair! Chuck, sono seria! Per la prima volta, quello sembrava un discorso sensato e senza frecciatine. Io gli avevo detto le cose come stavano, se poi non mi credeva.. beh, cazzi suoi. Io veramente avevo declinato l'alleanza con Georgina. Bass, mi possono far male quanto vogliono... ma a me poco importa di loro! Se non si era capito dopo il nostro ultimo incontro, io non voglio entrare a far parte dei vostri stupidi giochetti! Sapeva qualcosa lui, sapeva sempre qualcosa e perciò adesso dovevo iniziarmi a guardare le spalle, sempre da sola. Come era sempre stato! Ma, in quel momento, da quando erano girate voci su quella mattina con Georgina, tutto mi stava dando come la nuova schiavetta di G. Adesso Blair poteva odiarmi ancora di più e,perciò, speravo che il mio piano funzionasse. Avevo fatto scattare la scintilla, adesso non rimaneva che aspettare che il fuoco. E non chiamarmi piccola J!

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view post Posted on 4/10/2011, 13:32






A prescindere da quella che ti porti a letto, tu e io veniamo da mondi diversi.


Era come una conversazione tra due muri: ogniuno di noi due restava fermo sulle sue convinzioni, senza smuoversi. Lei continuava a sostenere che facevo tutto quello solo ed esclusivamente per Blair, ma cosa poteva importarmi della stupida monarchia della Costance?
Credi davvero che con tutti i soldi che ho, mi importi di ciò che fa Blair? Di comandare un inutile liceo? domandai retorico.
Era palese che a Chuck Bass importasse solo di Chuck Bass, quindi perchè dovrei darmi tanta pena a discutere con una ragazzina di Brooklyn? Non ero il difensore di Blair, lei mi interessava per altir motivi, non per il suo regno al liceo.
La verità è che sei una piccola ipocrita, Humphrey. Insisti sul voler uscire dall'Upper East Side e da tutto ciò che ne comprende, ma alla fine ti ritrovi casualmente sempre a farne parte. espressi il mio pensiero con naturalezza. Dovevo ammetterlo, era costruttivo parlare con la Piccola J, ma non abbastanza gratificante.
Aveva lasciato che i suoi ideali sottomettessero il suo buonsenso, che la sua volgia di evadere la rendesse ancora più prigioniera. Insomma, si era messa contro tutti noi dell'elitè (come ci definiva Gossip Girl) e senza alcun tipo di salvagente.
Ce l'aveva avuto, certo, quando Serena stava con Dan Humphrey nessuno le avrebbe fatto un torto come maltrattare la sorellina del suo ragazzo, ma adesso che tra loro era finita, la biondina era rimasta scoperta.
Dici di essere diversa, ma la verità è che sei uguale a tutte le altre matricole: vuoi farti un nome, entrare a far parte del mio mondo. Hai solo scelto la via più dura, te ne do atto. terminai con tono solenne.
Entrare nella cricca di Blair era il modo più semplice per l'ascesa al potere, tutti sapevano che la migliore era inevitabilmente la miglior candidata per il trono post-Waldorf.
E diventare regina, portava solo fama e gloria.

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view post Posted on 4/10/2011, 17:37
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E Chuck non demorde! Continuava a fare il duro, a dire che non era per Blair che faceva così. E allora perchè continuava a fare così? Era una cosa che non riuscivo a comprendere. Anzi, continuavo a credere che era per Blair ma non glielo volevo dire più...sarebbe stato inutile ridirglielo. Ok... A volte, ripetere sempre le stesse cose diventa antipatico e io mi ero scocciata di dirgli come la pensavo. Anche perchè lui non voleva sentire la mia opinione e nemmeno mi importava. Una cosa,però, che mi diede molto fastidio fu il suo modo di descrivermi: ipocrita! Io ero l'ipocrita tra i due? Sapevamo,ormai, che tra lui e Blair c'era qualcosa ma continuava a negare. Era ancora più ipocrita perchè sorrideva all'amico Nate quando poi andava a letto con la sua ex storica. Ma chi ero io per giudicare? Non giudicavo e non volevo essere giudicata. Ma,insomma, da che mondo e mondo, tutti sono sulla faccia della terra per fare i superiori e giudicare. E fammi sentire Bass, come faccio io a farne parte? Non mi sembra di essere in una limousine con te o a sorseggiare del thè con la signorina Waldorf... spiegami un po' cosa vuol dire far parte del tuo bel mondo! Cercai di fare l'inguenua, di non sapere niente ma in realtà bastava essere sulla bocca di tutti e avere un post su Gossip Girl che già tutti sapevano di te. Ma io davvero non volevo entrare a far parte del suo mondo, anzi, con quel comportamento cercavo di allontanarmi sempre più dalla loro vita. Ma io cosa potevo farci se la gente si divertiva a fare la spia e ricorrere subito a Gossip Girl? E poi, lo sbaglio più grande,forse, l'avevo fatto avvicinandomi a una persona di quel mondo.
Lui continuò a giudicarmi, a paragonarmi a una matricola, a qualsiasi matricola. Avevo fatto solo una cosa che era degna di nota: avevo scelto di andare contro tutti e tutto. Poggiai le braccia al finestrino e mi misi quasi in ginocchio. Poggiai il viso sulle mani e,adesso, io e Chuck Bass eravamo faccia a faccia. Lo guardai bene negli occhi e cercai di vedere del buono in lui. Spiegami un'altra cosa Chuck, che gusto c'è a farsi un nome qua? Perchè io, sinceramente, non capisco quale gratificazione ci sia... Lui aveva i soldi, io nemmeno quelli. Io ero,come dicevano loro, l'arrampicatrice pezzente sociale dell'Upper East Side. Ma per me erano loro gli arrampicatori sociali.

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view post Posted on 4/10/2011, 18:19






A prescindere da quella che ti porti a letto, tu e io veniamo da mondi diversi.


Il suo tono era così fastidiosamente impertinente ed inopportuno che mi sentivo offeso solo dal fatto che mi rivolgesse la parola. Ero un ragazzo abituato ad essere servito e riverito, viziato da tutti tranne che da mio padre, ma comunque più ricco della metà dei cittadini di New York messi insieme. E vedere una ragazzina di Brooklyn riuscire in parte a tenermi testa era una sfida che non volevo perdere.
Tenti, provi, ti impegni. Ma ti ritrovi ad essere solo un danno collaterale dei nostri scandali. Tu non potrai mai entrare nel mio mondo, Jenny. dissi secco, senza nemmeno guardarla.
Mi allungai sul sedile davanti al mio, proprio dove era posizionato il mini frigo. Presi un bicchiere di scotch e tornai alla posizione originaria, con gli occhi fissi sulla Piccola J.
Forse avevo sopravvalutato quella ragazzina, perchè subito dopo fece la domanda più idiota che qualcunque essere umano potesse concepire: non doveva farla a me, ma a quell'orda di matricole della Costance che facevano la fila per entrare nella schiavitù di Blair.
Sei a Manhattan, ragazzina! Se sei qualcuno qui, sei qualcuno in tutto il mondo. E poi ci sono i parties, gli eventi.. E le sfilate. dissi con tono provocatorio.
Girava voce che la biondina fosse abituata a cucirsi gli abiti da sola, avendo sviluppato una discreta abilità in questo. Per cui era evidente quanto amasse la moda, quanto volesse (per quel che le sue disponibilità economiche glielo permettessero) essere al passo.
Per non parlare delle donne e di tutto ciò che tu hai sempre sognato e che potresti effettivamente avere. terminai alzando la mano per farle come esempio la mia limousine.

Sappi che ci sono poche cose che considero sacre, e il retro di una limousine è una di quelle.


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view post Posted on 4/10/2011, 18:39
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Mi rinfacciava più volte che io non sarei mai entrata nel suo mondo ma era quella la cosa che gli sfuggiva: io non volevo far parte del suo mondo! Eppure era come la questione Blair, mi ero scocciata di dire la verità. Lui non mi credeva e io non volevo sprecare più fiato. Non mi taglierò le vene per questo! Glielo dissi quasi infastidita, cosa aspettava? Che iniziassi a piangere e inchinarmi per chiedergli un posto nel suo mondo? Non mi abbassavo ai livelli delle "matricole". Mi colpii solo una cosa del suo discorso,una cosa che a me interessava tanto. Le sfilate! Qualcuno aveva fatto nuove ricerche per sapere che mi interessava tanto il campo vestiti. Forse per quello dovevo essere amica della Waldorf, per arrivare alla madre. La famosa stilista Eleanor Waldorf. Poi passò il discorso sulle cose materiali. Se non hai qualcuno di serio con cui dividere le cose, allora non servono poi a tanto. Poteva essere un clichè quello che avevo detto. Un grande cliche: come dire i soldi non fanno la felicità! Però effettivamente, a cosa servivano limousine e soldi se poi,al tuo fianco, non avevi persone di cui fidarti o altro? Per una volta, quella frase non la intesi come frecciatina ma come riflessione interna, mi stavo esponendo troppo con Chuck ma lui, anche se bastardo e presuntuoso, sembrava aver intenzioni di fare discorsi pacifici e calmi. Era l'opposto di Blair! Un grande opposto! Ma poi cercai di ritornare ad indossare la maschera della stronza e feci un sorrisino. Bass, io vado via. Smetto di darti fastidio con i miei discorsi di ragazzina! Lo stavo facendo perchè stava uscendo troppa umanità e la cosa era inquietantemente strana. Mi alzai e feci qualche passo indietro per allontanarmi dalla limousine. Adesso rimaneva chiedersi solo una cosa: sarebbe partito o mi avrebbe continuato a fare domande strane?
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view post Posted on 4/10/2011, 19:00





A prescindere da quella che ti porti a letto, tu e io veniamo da mondi diversi.


Decisa, promettente e decisamente stronza. Tutte qualità che potevo anche apprezzare, se calzate a pennello da una donna non di Brooklyn e, soprattutto, non quattordicenne.
Tirando le somme, perchè non dare una possibilità a quella ragazzina meno viziata di tante ed ambiziosa?
Effettivamente ho un paio biglietto per la sfilata di moda di Gucci, ma come dici tu, nessuno con cui andarci. Vorrà dire che li butterò via. dissi, osservando la sua reazione.
Se ne stava andando via, ed io ero stanco di starle dietro. Alla fine il motivo per cui perdevo ancora tempo con lei mi era oscuro, mi rendevo solo conto che a tenermi testa c'erano solo poche persone, e tra loro c'era Blair.
Così mi ritrovai a pensare a quanto fossero simili in fondo, a come in un futuro lontano la Piccola J avesse potuto prendere il comando della Costance Billard e farne il suo regno.
Ci vediamo, Piccola J! la salutai, guardandola andare via ma senza muovermi di un centimetro. Le avrei dato la possibilità di tornare indietro, mentre mi venne in mente che una delle mie priorità era andare a compare il regalo di Blair.

Sappi che ci sono poche cose che considero sacre, e il retro di una limousine è una di quelle.


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view post Posted on 4/10/2011, 19:08
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Fede ti odio! L'hai fatto apposta ahahahah xD
 
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view post Posted on 4/10/2011, 19:22




Chuck Bass, subdolo e dannatamente bello! xD
 
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view post Posted on 7/10/2011, 15:55
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E mentre stava per andare via e tiravo un sollievo, lui aggiunse una proposta. Una proposta che allietò,e non poco, le mie orecchie. Biglietti per la sfilata di Gucci. Disse che lui non aveva nessuno con cui andarci, ma in realtà ci sarebbero state un sacco di ragazzine che sarebbero andate con lui. Lui era circordato da belle ragazze, donne che volevano una relazione per dimenticarsi dei propri mariti. Chuck Bass era Chuck Bass perchè,insomma, aveva un bel faccino da schiaffi, provocava e aveva i soldi. Ma,continuavo a pensare che lui fosse circondato da persone di poco conto, da persone a cui non dare tanta fiducia. E,ora, invece.. perchè stava invitando me alla sfilata? Avrebbe davvero potuto invitare qualcun'altro. Poteva invitare Blair o quale matricola che avrebbe voluto perdere la verginità con lui. Mi congedò chiamandomi, ancora, piccola J. E allora, senza battere ciglio, cercai di prendere la palla al balzo. Aspetta.. Fu istintivo dirgli di aspettare, fu una cosa che, da lucida, non avrei mai detto. Vorrei andare alla sfilata! Non aggiunsi un con te, anche perchè non sapevo se lui volesse me al suo fianco per studiarmi oppure lui volesse fare un buon gesto da persona gentile e mi regalasse i biglietti. Ma pensavo di più che lui stesse pensando a un nuovo modo per studiarmi... non avrebbe fatto il buon samaritano. Jenny,sai di aver accettato l'invito del diavolo? Ero caduta in tentazione, ma era una tentazione troppo deliziosa per rispondere in modo negativo. E' brutto sprecare dei biglietti e buttarli in una pattumiera, puoi darli a me! Feci un piccolo sorriso mentre lo guardavo, io in piedi e lui seduto nella sua bella limousine. Ecco, avevo fatto la mia mossa. Avevo detto si alla sfilata e gli avevo chiesto i biglietti. Adesso ero curiosa di sapere se lui mi avesse dato i biglietti!

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#Spencer
view post Posted on 8/10/2011, 15:33





A prescindere da quella che ti porti a letto, tu e io veniamo da mondi diversi.


Cadde nel desiderio, nell'implacabile passione per i propri interessi. Sembrava che tutti i suoi buoni propositi contro i ricchi ed i beni materiali fossero scomparsi, che la Piccola J si fosse trasformata in ciò che realmente era: ambiziosa.
Talmente ambiziosa da permettermi di inoltrarmi nella sua debole corazza e fare una breccia, indurla ad accettare ogni mia proposta.
Dovrai guadagnarteli, Jenny Humphrey. dissi secco, fermando per l'ennesima volta la limousine.
Non sapevo ancora cosa volevo che facesse per me, ma avere qualcuno in pugno era sempre comodo dopotutto.
Sapevo che il compleanno di Blair era più che vicino, ed io dovevo ancora andare a comperare il secondo regalo della sua famosa lista. Forse Jenny aveva intenzione di imbucarsi, per mettere in atto uno dei suoi strani piani.
Magari mandare un altro messaggio a Gossip Girl nel vano tentativo di mandare tutti noi a rotoli.
Quanto sei disposta a perdere? domandai, guardandola dritto negli occhi.

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view post Posted on 8/10/2011, 15:46
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Lui fu più che lieto di sentirmi accettare la sua offerta. Ma Gucci non era uno stupido stilista e,segretamente, il mio sogno più grande era diventare una stilista. E non mi dispiaceva andare alla sfilata di uno stilista importante. Ma ecco che l'istinto di Bass si faceva spazio. Era vero: quando il diavolo ti carezza, vuole l'anima. Lui mi stava accarezzando con due biglietti per una sfilata di moda e io, che credevo nel bene, pensavo che lui almeno per questa volta si era mascherato da angelo custode. Io,però, volevo conoscere le condizione di Chuck Bass e volevo sentire la sua offerta. Se sarebbe stata una cosa stupida e sciocca, allora mi sarei abbassata ai suoi livelli. Dovevo guadagnarmeli, sudarmeli... e io,ogni cosa che avevo, me l'ero sudata sul serio.
Dipende cosa sia la cosa! Puoi dirmi cosa devo fare o...devo fare una specie di caccia al tesoro per conoscere la tua offerta da diavoletto? Ricordo che alla festa di Halloween lui era travestito da diavolo... ma forse non era travestito così tanto! Non mi spaventava tanto cosa dovevo fare, ma più che altro chi infamare. Perchè lui si sarebbe divertito a mie spese, se la sarebbe sbellicata dalle risate mentre io dovevo fare qualche guaio.

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